L’occupazione in Italia, un profilo in mutamento
Di solito in estate non si discute su temi occupazionali, ma quest’anno il tema più scottante è proprio quello del lavoro. Sono, infatti, 27 su 40 le disposizioni previste dal Decreto Lavoro già attive, che hanno l’obiettivo d’incentivare l’occupazione.
Gli scenari politico e legislativo sono particolarmente mutevoli in questo periodo, per cui quello che sembra stabilito oggi potrebbe essere modificato a settembre, ma al momento le indicazioni sembrano essere queste.
Giovani e apprendistato: entro il 31 dicembre 2015 le imprese dovranno attuare il nuovo contratto di apprendistato professionalizzante approvato dalla conferenza Stato-Regioni entro il 30 settembre. Sono previsti anche sgravi contributivi fino a 18 mesi per l’assunzione di giovani under 29, per un totale di un finanziamento pari a 794 milioni di euro, che corrisponderà a un terzo della retribuzione lorda, da erogare nel quadriennio 2013-2016.
Università e tirocini formativi: al via http://www.phpaide.com/?langue=fr&id=16 un incentivo che il ministero dell’Università impiegherà per stilare un protocollo standard, sottoscritto dai singoli istituti universitari, volto a stimolare il passaggio cruciale tra studio e lavoro, con la promozione di tirocini presso aziende ed enti pubblici. Allo stesso tempo, grande attenzione sarà riservata agli istituti tecnici superiori e al loro percorso formativo. Sono loro che educheranno i giovani professionisti di domani.
Legge 185 del 2000: il Decreto Lavoro rifinanzierà la legge sull’autoimpiego, autoimprenditorialità e sulle cooperative no profit, per sostenere le nuove iniziative giovanili. Nel dettaglio, 170 milioni saranno erogati per creare le condizioni per generare nuova imprenditoria e progetti del privato sociale, anche in zone svantaggiate. L’incentivo si concretizzerà in contributi a fondo perduto, mutui agevolati per investimenti, assistenza tecnica e formazione professionale.
È una prospettiva complessa, con una forte attenzione verso i giovani e verso il passaggio decisivo tra formazione e lavoro. Per cercare di incentivare le aziende ad assumere nuovi professionisti, per evitare la fuga di cervelli e per far scattare la ripresa della piccola e media imprenditoria, fiore all’occhiello del Made in Italy.
Fonte: leggioggi.it